Entusiasmante lezione del Vescovo su Messa e liturgia
24 Ottobre 2017 | 1.127 visite |
“Come partecipare attivamente alla celebrazione della Santa Messa?”: è partendo da questo interrogativo che il Cursillo di Cristianità diocesano ha chiesto al Vescovo mons. Viola di svolgere una “lezione” davanti a tutti i cursillisti tortonesi. L’appuntamento ha avuto luogo venerdì 29 settembre nel salone gremito della Casa del Giovane di Tortona.
E’ partito dal peccato, con cui l’uomo ha messo una distanza enorme tra se stesso e Dio, il Vescovo nella sua esposizione, per sottolineare subito quanto grande doveva essere il desiderio di Dio per l’uomo, così da spingerlo a venirci a cercare con ogni mezzo fino alla trinitaria “compromissione”.
L’invito forte è stato quello a comprendere che se Dio, attraverso Gesù, si è lasciato toccare dagli uomini e dalle donne che si accalcavano attorno a suo Figlio e strappavano la sua forza di guarigione persino dal lembo del suo mantello, quello stesso Dio non poteva lasciare noi senza salvezza. Il suo desiderio di raggiungerci era così forte che lo ha fatto attraverso il suo corpo e ha scelto di consegnarsi a noi perché fossimo come Lui: e questo avviene nei sacramenti che sono l’incontro con la sua Pasqua, che sono “i vasi” con cui noi possiamo attingere alla sua sorgente. La liturgia non è un rito che noi celebriamo, è un suo agire, è Lui che continua il suo sacerdozio efficace nella nostra vita. La nostra partecipazione? Sta tutta qui, nel lasciarsi coinvolgere dal suo agire, da ciò che lo Spirito fa, dall’efficacia della Pasqua. Ma perché questo possa avvenire serve il silenzio (“senza silenzio non c’è celebrazione” diceva Romano Guardini), quel silenzio non subìto ma scelto, perché simbolo della presenza e dell’azione dello Spirito Santo, perché lì nel silenzio posso “prendere istruzioni”.
Ma come sintetizzare una meditazione di un’ora e mezza, che ha scaldato il cuore di tutti i presenti fornendo così tanti spunti di riflessione che ognuno custodirà nel proprio cuore e che potranno essere origine di un nuovo modo di vivere la celebrazione eucaristica?
Sono solo alcune idee, forse nemmeno le più importanti, ma quelle che possono davvero aiutarci a capire che la Messa non si sente come una recita, ma si vive nella garanzia che la celebrazione, come la Chiesa ce la consegna, ha in sé la Pasqua!