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Misericordia e perdono

18 Marzo 2016 2.439 visite

Scuola responsabili dell’11/3/2016, intervento di don Michele Chiapuzzi

I contenuti e gli stimoli concreti che ci sono arrivati da quanto don Michele ci ha detto nella serata di scuola responsabili tenutasi a Cassano venerdì 11 marzo 2016, hanno riempito non solo i nostri cuori di emozioni, ma anche la nostra anima di riflessioni e di propositi, che ora ci impegniamo a tradurre in concrete azioni di vita nei nostri ambienti, sia umani sia ecclesiali.

misericordiosiDon Michele ha iniziato la serata citando dal libro del Levitico: “Siate santi, perché IO sono santo”.

Poi ha cominciato ad esporre frasi sintetiche e ricche di contenuto. La santità e la misericordia non sono “attributi”, ma sono l’essenza di Dio. Gesù ha imparato la mitezza stando dentro alla prova. Misericordia e perdono sono esperienze del cuore.

Il nostro concetto di amore presuppone che chi ama abbia dei diritti e che l’amato debba riconoscerli e soddisfarli. Per Dio, invece, misericordia non è chiudere gli occhi davanti alla realtà. Misericordia e compassione sono termini che presuppongono un farsi carico e un prendersi cura delle persone che avviciniamo. Il presupposto della misericordia è sempre un atteggiamento di ascolto di un bisogno del fratello. La misericordia è un entrare nel cuore dell’altro. La misericordia e il perdono costruiscono la mia libertà verso il male e chi lo pratica. La misericordia libera, il giudizio blocca. Questi sono gli atteggiamenti e i sentimenti di Dio verso di noi.

Nell’esercitare la misericordia, prima di tutto mi trovo capace di perdonare me stesso. E’ il cuore, non il cervello che perdona! Ed è il perdono dato che ci libera e ci fa sentire dentro una vita più libera. La rabbia e il rancore ci rendono schiavi. Lasciare operare la misericordia di Dio verso di me, mi rende capace, nel mio atteggiarmi con gli altri, di quella pazienza che il mio egocentrismo non potrebbe tirare fuori. Rimaniamo però sempre consapevoli che siamo “apprendisti” sempre in cammino, che non si ottiene questo subito, ma tutto è un cammino progressivo, che può durare anche una vita intera.

Fare esperienza di Dio significa capire che il Suo modo di essere e di manifestarsi è anche alla nostra portata e fa stare bene per primi noi e chi ci vive attorno. Vivere “DI” misericordia, ti fa vivere “NELLA” misericordia.

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